Il blog di Michele Perucci

"Su scolte alle torri guardie armate
attente in silenzio vigilate"
(antico inno comunale di Assisi)

martedì 20 ottobre 2015


Ma se io, Signore, tendo l'orecchio
e imparo a discernere i segni dei tempi,
distintamente odo i segnali
della tua rassicurante presenza alla mia porta.
E quando ti apro e ti accolgo
come ospite gradito nella mia casa,
il tempo che passiamo insieme mi rinfranca.
Alla tua mensa divido con te
il pane della tenerezza e della forza,
il vino della letizia e del sacrificio,
la parola della sapienza e della promessa,
la preghiera del ringraziamento
e dell'abbandono al Padre.
E ritorno alla fatica del vivere
con indistruttibile pace.
Il tempo che è passato con te
sia che mangiamo sia che beviamo
è sottratto alla morte.
Adesso,
anche se è lei a bussare,
io so che sarai tu ad entrare;
il tempo della morte è finito.
Abbiamo tutto il tempo che vogliamo
per esplorare danzando
le iridescenti tracce
della Sapienza dei mondi.
E infiniti sguardi d'intesa
per assaporarne la Bellezza.


(Carlo Maria Martini) 

giovedì 23 ottobre 2014

Un dialogo civile


Finalmente, sul tema del matrimonio omosessuale, un confronto a tre reciprocamente rispettoso e attento. 
I più sinceri e appassionati - al di là del merito - a me son parsi i due coniugi (cattolici) in studio, ma anche Ferrara ha mostrato ampiamente quella che erroneamente viene scambiata per vis polemica ed invece è a tutti gli effetti un'intellettualmente ardente e altrettanto sincera attenzione al tema e alle sue profonde implicazioni teologiche e sociali. Che poi il Vescovo in studio sia stato da lui tacciato di attivismo Lgbt, ebbene questa è stata l'unica concessione del Direttore del Foglio alla platea dei tifosi. 
Il più asettico si è mostrato un pallidissimo Mons. Mogavero, che si è sostanzialmente limitato a far da terminale dei ragionamenti delle altre due campane. 
La Chiesa fa il suo lento cammino, e il piano su cui si muove è altro; se questo è lo stato dell'arte, sul piano del convivere civico i tempi son più che maturi per una (seria) iniziativa legislativa,  che riconosca pienezza di diritti a tutte le coppie di fatto, omosessuali e non : non si dovrà infatti al riguardo davvero discriminare nessuno. Un passo opportuno e necessario, a tirar fuori l'Italia da una compagnia che ci vede in Europa relegati tra la Polonia e la Bulgaria. 











giovedì 16 ottobre 2014

 Matteo (22, 1-10)  Lo immagino così il Paradiso, come quella sala, pieno non di santi ma di peccatori perdonati, di gente come noi.

Un invitato però non indossa l'abito delle nozze: amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale?
Di che cosa è simbolo quell'abito, il migliore che avrebbe dovuto possedere? Di un comportamento senza macchie? No, nella sala si mescolano brave persone e cattivi soggetti. Indica il meglio di noi stessi: quella trama nuziale che è la chiave di volta di tutta la Bibbia, la fede come una storia d'amore.
Dal momento che Dio ti mette in vita, ti invita alle nozze con lui. Ognuno a suo modo sposo. Parola di profeti, di salmi, di Gesù: la storia della salvezza è la storia di due mendicanti uno d'amore ed è Dio, l'altro d'amore ed è l'uomo. Quell'invitato si è sbagliato su Dio e quindi su se stesso, sulla vita, su tutto: non ha capito che Dio viene come uno Sposo, intimo a te come un amante, esperto di feste: che si fa festa in cielo per un peccatore pentito, per un figlio che torna, per ogni mendicante d'amore che trova e restituisce un sorso d'amore, una sorsata di vita.

(padre Ermes Ronchi)

martedì 18 febbraio 2014

Un petit éclat du divin

"L'éternité selon moi, c'est échapper à l'espace-temps. La résurrection, je la vois comme une résurrection spiritualisée, sinon Brigitte Bardot va regretter de ne pas être morte à l'époque de ses vingt ans. 
C'est un grand mystère au fond, mais j'ai toujours un peu conscience d'être une infime partie du plan de Dieu, dans une parenthèse qui n'a finalement pas beaucoup d'importance. Si je devais avoir une doctrine, elle serait: "Hors de l'amour de Dieu, je me fous de tout"

Il y a en nous un petit éclat du divin, et ensuite il y a la gloire, la chaire et la pesanteur; ce qu'il faut faire c'est dilater le plus possible cet éclat du divin, à l'aide de l'art, de la nature ou même des femmes. La culture catholique sert ensuite à faire converger tout cela, et c'est ce que j'aime particulièrement chez elle."
(Denis Tillinac)